le maree e la pesca

Pescare non è solo lanciare una esca in acqua e aspettare che qualcosa abbocchi. Si tratta di una attività più complessa e interessante. Per esempio tra le tante cose che un pescatore di mare e di fiume deve sapere ed interpretare ci sono le maree. Desideravo molto affrontare questo argomento, e ho deciso di farlo in modo pratico, perchè non è necessario dilungarsi in una discussione di astronomia per sapere quello che ci serve sulle maree per pescare.

Il Veneto è una regione che ha 156 km di litorale sabbioso poco profondo, interrrotto nella sua continuità dalle foci di sette fiumi di grande portata e dalla laguna più estesa del bacino del mediterraneo con 550km2 di barene, velme, ghebi e canali. Viviamo in un posto meraviglioso per pescare e da aprile a dicembre particolarmente ricco di pesce dove però ... il successo di una battuta di pesca in mare, in foce, in spiaggia o in laguna dipende sempre dalla perfetta coincidenza di una serie di fattori che con inconsapevole semplicità solitamente chiamiamo fortuna. Sarebbe difficile elencare tutte le variabili che concorrono a rendere “fortunata” una battuta di pesca, possiamo però prendere in considerazione le più importanti che sono le condizioni metereologiche (venti, piogge e relativa variazione della salinità e temperatura dell'acqua) e i movimenti di marea relativi a una determinata zona. Queste due variabili con la loro azione sul moto ondoso e sulle correnti, condizionano l'attività dei pesci e di conseguenza la tecnica, la montatura e le esche da usare in quello specifico momento. Un buon metodo per studiare senza fatica questi fattori è quello di annotare ogni uscita in un diario, segnando il posto, il momento di marea e le condizioni meteo, in modo particolare il vento. Annotate anche l'ora e il momento di marea in cui fate le catture, vedrete che questa raccolta di informazioni col tempo vi tornerà utilissima.

Cosa sono le maree? ... per un pescatore.

I moti ritmici di elevazione e abbassamento delle acque marine dovuti ad una componente astronomica (azione della luna e del sole) e a una componente metereologica (pressione atmosferica, vento) prendono il nome di maree. Nell' alto Adriatico le maree possono avere escursioni molto accentuate che provocano correnti fortissime o momenti di stanca. Proprio questi motivi rendono la marea la variabile più importante da considerare in una battuta di pesca. Vediamo in questo elementare schema l'influenza della luna sulle maree:

Pescare con la marea giusta

La luna compie un orbita elittica intorno alla terra in circa 28 giorni, nelle fasi di luna piena o di luna nuova, le maree sono molto forti e diventano via via più deboli nei quarti di luna. In questo movimento della luna potremo molto semplicemente identificare i giorni più pescosi nei tre giorni tra la luna piena/scura e i quarti di luna:

i giorni migliroi per pescare

Anche se oggi la tecnologia ci offre per pochi soldi strumenti in grado di identificare il posto e il momento di pesca migliore, non c'è niente di più affascinante di arrivarci in modo semplice, sicuramente più ingenuo, ma più autentico e naturale, guardando il cielo, fiutando l'aria e consultando l'inseparabile “libretto delle maree”.

La marea migliore per pescare in laguna da terra o da natante.

Quando la marea cresce conviene pescare nelle velme adiacenti ai canali profondi. Le velme sono aree della laguna poco profonde che restano quasi asciutte con la bassa marea. Sono ricche di vegetazione, di anelidi, molluschi, pesciolini, granchi e piccoli crostacei. Le spigole e le orate vi arrivano in cerca di cibo con la fase di marea crescente passando dai ghebi, piccoli canali che mettono in comunicazione le velme coi grandi canali e poi, sempre attraverso i ghebi se ne tornano nei canali più profondo quando la marea cala. Il ghebo è quindi una importantissima via di transito obbligatoria per i pesci sia per entrare che per uscire dalle aree di pastura. Quando l'acqua cresce si pesca verso l'interno della laguna magari a fondo con piombature leggere a galleggio oppure a feeder. Quando la marea cala il flusso dei ghebi si inverte dalla laguna verso i canali più profondi e qui, si posizionano ancora i grossi predatori che aspettano l'uscita dei piccoli pesci foraggio e dei gamberi che migrano verso fondali che sicuramente non resteranno a secco con la bassa marea. Quindi, tra i ghebi e i canali con marea calante si può pescare a spinning a galleggio oppure a fondo. La corrente nei grandi canali varia col variare della marea, se pescate a fondo considerate l'intensità della corrente in quello specifico momento e adattate la zavorra per mantenere l'esca sul fondo. All'inizio del calante avremo una corrente lenta, via via sempre più forte, e poi sempre più lenta fino alla nuova inversione di marea. (A volte quando la corrente è forte nei canali per tenere l'esca sul fondo si utilizzano zavorre da 200/250gr ). Nei quarti di luna la variazione di marea è molto debole sia in calante che in crescente e prende il nome di "morto de acqua". In questa fase, le correnti nei grandi canali sono debolissime quindi, quale migliore occasione per pescare in quelle buche dove normalmente non si riesce a pescare a causa delle fortissime correnti. In questa fase di calma si pesca a galleggio, a feeder, a spinning.

Ritradi di marea in laguna.

L'onda di marea subisce un ritardo e un'attenuazione durante la sua propagazione dalle bocche di porto alle località più interne della laguna. Ad esempio se si pesca in crescente sul canale S. Felice a Venezia, davanti alla darsena Marina Fiorita, il ritardo di marea rispetto alla bocca di porto puo essere superioe ai 70 minuti. Ovviamente anche la fase calante nel medesimo posto sarà in ritardo. Calcolare quindi i ritardo di marea quando si pesca all'interno delle bocche di porto è utililissimo. Utilizzate il libretto delle maree per avere il dettaglio dei ritardi nei vari luoghi.

La marea quando si pesca in foce.

Ad esclusione del Po che ha la foce a delta, le foci dei fiumi veneti confluiscono direttamente in mare (foce a estuario) riversando una grande quantità di acqua dolce. Le grandi foci sono molto pescose soprattutto nell'ultima fase di calante e nella prima fase di marea crescente, quando l'acqua dal mare si incunea sotto l'acqua dolce entrando nel fiume per alcuni km. i pesci di mare risalgono il fiume dove il cibo abbonda. Le tecniche a fondo possono dare ottimi risultati soprattutto nella fase iniziale di risalita della marea. Nella fase calante conviene pescare a spinning o "con le gomme". Nei quarti di luna (morto d'acqua) la foce non è generalmente molto pescosa con le tecniche a fondo, si possono però ottenere buoni risultati a galleggio a feeder o a spinning. Le foci e le spiagge a ovest e ad est delle bocche di porto di Venezia hanno anticipi di marea, ad esempio per chi pesca a Caorle la marea arriva circa 20min prima che per chi pesca a Chioggia. Guardare quindi gli anticipi relative alla località consultando il calendario delle maree.

La marea quando si pesca dalla spiaggia.

Normalmente, i momenti migliori sono quelli relativi alla fase crescente di marea, al colmo di marea e al primo calante. Le tecniche migliori sono a fondo, a striscetto, a feeder. In calante ci si può divertire pescando a light spinning.

La marea in mare pescando dalla barca.

Anche la pesca in mare da natante è condizionata dalle maree dove la fase di marea crescente è generalmente la più pescosa perchè risveglia l'attività di moltissime specie di pesci. Ma, può dare ottimi risultati anche la fase calante, soprattutto nella pesca ai cefalopodi o ai pesci piatti come rombi o sogliole. Questo vale anche per i momenti di morto d'acqua, sempre meno favorevoli della fase crescente ma che possono trasformarsi in ottime opportunità se si adottano tecniche adatte ad uno scarroccio molto lento come ad esempio il Tenya o uno striscetto con piombatura leggera e bracciolo lunghissimo per cercare pesci di fondo.